Mostre Milano 2025: David Golzio espone in città con Artcrush
- David Golzio

- 8 dic
- Tempo di lettura: 3 min
Due opere di metafotografia ibrida esposte sui maxi schermi della città: un evento che unisce arte, tecnologia e introspezione.

Milano, cuore dell’arte e mia casa interiore
Milano non è soltanto il luogo in cui vivo: è la mia casa, la mia origine, la mia lente sul mondo. Ogni suo angolo mi restituisce frammenti di ciò che sono — la luce che attraversa i palazzi al tramonto, le vetrine che riflettono volti e desideri, il ritmo incessante della città che non dorme mai.
Esporre qui, tra le mostre di Milano, nel cuore della città che mi ha formato e accolto, è molto più di un traguardo: è un ritorno a casa. È come se la mia arte potesse finalmente fondersi con il suo paesaggio, le sue mostre, respirare con le sue persone, e trovare nel suo movimento la stessa energia che mi ha sempre spinto a creare.
Artcrush trasforma le mostre di Milano in un’esperienza urbana e digitale
A dicembre 2025 dall' 8 al 21 avrò l’onore di collaborare con Artcrush, un progetto che trasforma Milano in una grande galleria diffusa. Durante tutto il mese, maxi schermi distribuiti in varie zone della città proietteranno le opere di artisti contemporanei, creando un dialogo inedito tra arte, spazio urbano e passanti.
Questa iniziativa rappresenta un nuovo modo di vivere l’arte: non più confinata in un museo o in una fiera, ma libera di entrare nel ritmo quotidiano delle persone. L’arte diventa parte del paesaggio urbano, una presenza viva che accompagna la città nei suoi spostamenti, nei suoi respiri, nei suoi pensieri.
Mostre Milano: “Redenzione” e “NO MORE EVIL” di David Golzio, due visioni sull’interiorità
Per questa edizione di Artcrush sono state selezionate due mie opere a cui sono profondamente legato: Redenzione e NO MORE EVIL.

Redenzione è un percorso interiore, una rinascita.Nasce dal desiderio di ritrovare la luce dopo aver attraversato l’ombra, di riconciliarsi con se stessi e con il proprio passato. Attraverso la
metafotografia ibrida, in cui elementi fotografici reali si fondono con forme generate dall’intelligenza artificiale, l’opera rappresenta l’atto di risalire dalle proprie profondità, accettando la fragilità come parte della bellezza. È un invito a guardarsi dentro, a comprendere che la vera forza non è nel cancellare il dolore, ma nel trasformarlo.

NO MORE EVIL, invece, è una dichiarazione. Un grido silenzioso contro ciò che corrompe l’essenza dell’essere umano — la paura, la violenza, la menzogna, la distruzione. L’opera nasce dall’unione tra fotografia e immaginazione digitale, per creare una visione in cui il male si dissolve, lasciando spazio alla possibilità di rinascere in una forma più autentica e luminosa. Esporla a Milano, dopo averla già presentata in contesti internazionali, è per me un momento di riconciliazione: riportare il messaggio al luogo che mi ha insegnato a osservare, comprendere e rappresentare il mondo.
Metafotografia ibrida: dove reale e digitale si incontrano
Entrambe le opere incarnano la mia ricerca sulla metafotografia ibrida, un linguaggio che nasce dall’unione tra il visibile e l’immaginato. Attraverso la fusione di fotografia e intelligenza artificiale, esploro il confine tra realtà e percezione, creando immagini che vivono in una dimensione sospesa: un territorio emotivo, dove il reale diventa simbolo e l’invisibile prende forma.
Esporre queste opere nei luoghi di Milano significa aprire un dialogo con la città stessa. Ogni schermo diventa una finestra sull’interiorità, ogni passante un osservatore involontario che, anche solo per un istante, entra in contatto con un frammento di introspezione e luce.
Milano come galleria vivente: un dialogo tra arte e anima
Milano ha sempre rappresentato per me una città di contrasti: lucida e frenetica, ma anche intima e profonda. Nel suo continuo movimento riconosco la stessa tensione che guida la mia ricerca artistica — quel desiderio di equilibrio tra forza e fragilità, luce e oscurità, presenza e assenza.
Vedere Redenzione e NO MORE EVIL vivere nello spazio pubblico di Milano significa, in fondo, mettere a nudo una parte di me davanti alla mia città. È un atto di sincerità artistica e personale, una forma di restituzione verso il luogo che ha ispirato tante delle mie opere e dei miei pensieri.
Artcrush 2025: l’arte digitale di David Golzio illumina Milano
Desidero ringraziare il team di Artcrush per aver reso possibile questa esperienza unica, e per il loro impegno nel portare l’arte fuori dai confini convenzionali. Milano, la mia città, si trasformerà in una grande tela collettiva — e io non potrei essere più felice di farne parte.
Dicembre 2025 non sarà solo un mese di esposizione, ma un tempo di connessione, un incontro tra la mia arte e la mia città, tra la visione e la realtà.



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